sabato 21 luglio 2012

ALBA Lombardia: Incontro di approfondimento politico.

Milano, 21.7.2012 - C.A.M. Zona 1 Comune di Milano - Corso Garibaldi
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Lombardia: Incontro di approfondimento politico.

Partecipano aderenti ad Alba di diverse Province e il Comitato contro
lo stoccaggio del Gas nella
Provincia di Lodi: Cornegliano Laudense.

Melzo/Martesana
Lodi
Milano – Siena
Brescia
Mantova

Temi del confronto: esperienze locali in sede regionale,
approfondimenti sugli elaborati di Parma, proposte di lavoro politico.

Sintesi degli interventi
Luigi Brambillaschi, del nodo di Melzo/Martesana, introduce l’ordine
del giorno e si dà avvio agli interventi.

Agatino, di Milano, rileva che il G8 ha registrato due aspetti
preoccupanti: la sospensione della democrazia e l’inesistenza della
risposta da parte degli intellettuali. Tutto ciò deve farci
riflettere. La lentezza che si manifesta in Alba sotto il profilo
operativo è positiva se commisurata allo sforzo di costruire qualcosa
di nuovo e d’interessante. I temi di Parma andranno approfonditi
considerando non necessaria la partecipazione politica di Alba alle
scadenze elettorali prossime se i suoi presupposti fondativi non sono
ancora maturi. Critica l’inerzia sindacale e sottolinea l’impegno,
talvolta inascoltato, dei sindacati di base. Dalla vertenza Nokia c’è
da imparare sui temi del lavoro e propone che Franz Foti e Alessandro
Patella elaborino un testo articolato per sottoporlo ad
approfondimento, confronto e arricchimento per poi pervenire a una
stesura definitiva dalla quale farne derivare iniziativa politica.

Alessandro, Melzo/Martesana, sostiene l’importanza d’incontrarsi e
muoversi in posizione di discontinuità e originalità nel panorama
sociopolitico. Ritiene che a Parma si sia traguardato molto attraverso
le scadenze elettorali privilegiando gli aspetti statutari piuttosto
che l’articolazione dei contenuti che devono connotare una forza
politica nascente. Occorre maggiore attenzione agli aspetti di analisi
e interpretazione dei fenomeni per poter meglio mirare l’azione
politica. Considera quella di Alba una risposta spontanea e di
sinistra che privilegia l’organizzazione escludendo così dalla
partecipazione la maggior parte dei cittadini rispetto alle loro
esigenze reali. I contenuti dell’elaborazione non dovranno scaturire
soltanto da un gruppo d’intellettuali ma possono nascere dalle realtà
locali e comunque devono rispondere ai principi della partecipazione e
della condivisione. Sui beni comuni chiede maggiori approfondimenti
per chiarire le varie interpretazioni perché differenti potranno
essere le strategie di difesa. Sottolinea tre aspetti: definizione dei
contenuti, autorganizzarsi dal basso e una chiara metodologia di
lavoro.

Luciano, Milano, considera molto positivamente l’incontro lombardo
perché genera confronto utile ed elaborazione necessaria e puntuale.
Ritiene che Alba debba munirsi di strutture leggere dentro cui non
essere inviluppati nella logica delle procedure che frenano l’azione
politica. Sui temi del lavoro conviene sulla necessità di produrre una
nostra elaborazione purché i contenuti siano frutto del contributo dei
singoli e di chi ha maturato esperienze e competenze sulla materia.
Necessita considerare i cambiamenti che la natura del lavoro ha subito
unitamente ai mutamenti della realtà sociale, economica e culturale.

Dino, Melzo/Martesana, mette in evidenza sue esperienze politiche
precedenti, dove si è mostrata del tutto carente la democrazia interna
e il senso della responsabilità condivisa. Avverte che la dispersione
politica di un movimento, se agisce a vuoto, può portare alla vittoria
la conservazione e richiama il caso della sconfitta di Al Gore. Le
regole sono fondamentali a garantire i contenuti perché questi ultimi,
altrimenti, possono favorire gli opportunisti e gli scalatori.
Sollecita il varo dello statuto rifiutando l’eventuale presenza
politica diretta di Alba alle prossime elezioni. Occorre dare priorità
al lavoro sul territorio. Nel caso di assemblee con numerosi
partecipanti suggerisce, per facilitare la partecipazione e la
decisione, di presentarsi con delle mozioni predisposte e,
possibilmente, rese pubbliche. Suggerisce di approfondire i temi della
“decrescita”.

Daniela, Milano/Siena, Alba può segnare originalità se realizza
effettivamente ciò che ha stabilito nell’impianto del Manifesto.
Necessita un rigoroso studio della realtà e dei bisogni locali perché
consente a confrontarsi e a conoscersi meglio. E’ opportuno che le
piccole realtà politiche di Alba si misurino su aspetti territoriali e
regionali per evitare dispersione. Parma ha espresso politicamente il
massimo che poteva mettere in campo.

Franz, Milano, esprime l’esigenza di munirsi di nuove chiavi di
lettura sociale, economia e politica delle realtà locali, nazionale e
internazionale, perché si corre il rischio d'essere costretti dalla
crisi perdurante a ripetere azioni politiche di testimonianza, magari
molto utili in altre epoche ma non adatte a un nuovo progetto di
società. Mette l’accento sulla crisi del ceto medio come cuore del
sistema italiano per ipotizzare un raggruppamento coeso politicamente
dove si possano intrecciare gli interessi dei lavoratori dipendenti,
dei pensionati e dei lavoratori autonomi, promuovendo un nuovo
progetto politico maggioritario orientato sulle nuove generazioni. I
cardini di questo progetto potrebbero essere : un piano per il lavoro
che intersechi ambiente e ripopolazione dell’agricoltura, comprese le
politiche energetiche; la giustizia fiscale come senso del
riequilibrio sociale; la riprogettazione della Pubblica
Amministrazione per un nuovo assetto della democrazia e della
partecipazione e per il suo inserimento negli impulsi positivi del
sistema paese; l’impatto generazionale teso a vincolare i progetti
pubblici ai riflessi positivi sulle nuove generazioni sia in termini
occupazionali sia di qualità dell’esistenza; il rafforzamento dei
caratteri industriali e artigianali del sistema produttivo italiano
che coniughi produttività, competizione cooperante, ricerca,
formazione e istruzione.

Luigi, Melzo/Martesana, afferma l’esigenza della comprensibilità del
linguaggio su ogni tema che viene trattato. Per ciascun aspetto
occorre condurre precise analisi e altrettante risposte.
L’affidabilità di una forza politica si misura soprattutto su questo.
Parma va rielaborata nei contenuti con risposte chiare e precise. Sul
tema del lavoro insiste sul protagonismo dei lavoratori. Il
protagonismo delle persone deve rappresentare una priorità. Alba deve
essere uno strumento politico vicino, solidale e di supporto ai
lavoratori. Circa alcune perplessità espresse in relazione
all’autonoma di Alba, ha chiarito che Parma, secondo i documenti
emersi, colloca il movimento dentro un quadro di autonomia e non
prevede alcun ruolo di surroga nei confronti delle forze di sinistra o
d’intercettazione di voti nello stesso ambito.

Gabriele, MelzoMartesana, ritiene che occorra difendere con forza i
beni agricoli e ambientali a partire dai fontanili che rappresentano
una ricchezza del territorio. E’ d’accordo sulla necessità della
semplicità e comprensibilità dei linguaggi e cita il quotidiano "il
Manifesto" che in alcune occasioni si esprime incomprensibilmente e
parla solo agli esperti della materia. Occorre raccordare meglio gli
interventi fra i vari territori a livello regionale giacché il lavoro
sui temi locali è ancora circoscritto a poche realtà. Mette l’accento
sulla crisi dei trasporti e delle infrastrutture locali dove le
ferrovie hanno privilegiato il trasporto d’èlite a discapito di quello
pendolare.

Alberto, Brescia, definisce molto utile l’incontro di oggi e rimarca
l’esigenza che i contenuti politici di Alba debbano attraversare
l’attenzione delle comunità pertanto la comprensibilità e
l’articolazione dei contenuti medesimi devono rappresentare una
priorità politica e un mutamento di atteggiamento per potersi meglio
rapportare con i singoli e con la gente. Sottolinea la crisi della
regione Lombardia e mette in luce la premura nel definire un nostro
punto di vista sull’argomento perché non si può escludere una crisi
entro l’anno prossimo.

Eloisa, Mantova, illustra la fase di costruzione del nodo di Mantova e
puntualizza che Alba deve essere una forza politica che si rivolge a
tutte le componenti sociali e che, conseguentemente, contenuti e
linguaggi devono essere altrettanto articolati e visibili. Sostiene
l’idea di un coordinamento regionale pur privilegiando al momento le
esigenze del territorio di appartenenza. Esprime l’esigenza di
costruire dal basso i fondamentali politici e organizzativi di Alba
ponendo molta attenzione alle interconnessioni territoriali.
Esaurita questa parte, gli approfondimenti proseguono con l’audizione
del Comitato per lo stoccaggio del Gas nell’area del Lodigiano.

Roberto, Cornegliano Laudese, illustra i contenuti del problema
mettendo in evidenza la politica della mistificazione e della
mediocrità delle forze politiche che hanno trattato l’argomento e
dell’arroganza delle società industriali interessate all’affare
stoccaggio. Roberto ha altresì illustrato il percorso caparbio e
consapevole del Comitato nel confutare dati e azioni istituzionali e
imprenditoriali e le forme di lotta e mobilitazione popolare che si
stanno coagulando intorno al Comitato. I presenti hanno ringraziato
il Comitato e hanno manifestato solidarietà e possibilità d’impegno
sull’argomento sia in sede locale sia in sede nazionale.

I materiali del Comitato sono reperibili sul sito http://www.corneglianogas.org/

La seduta si chiude con un documento finale che sarà portato a
conoscenza in sede locale e nazionale e con l’impegno della produzione
di una bozza di progetto sul lavoro affidata a Franz Foti e Alessandro
Patella.

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