mercoledì 23 maggio 2012

LE 300 VERTENZE DEI LAVORATORI SUI TAVOLI MINISTERIALI …….SENZA RISPOSTE

LE  300  VERTENZE DEI LAVORATORI  SUI TAVOLI  MINISTERIALI …….SENZA RISPOSTE!

300 , o forse di  più ,  le vertenze sul tavolo del Ministero del Lavoro  in questo periodo , un numero significativo e preoccupante  per chiunque  e credo anche  per  chi  sa di  essere un “Rambo”  della concertazione negoziale !  Inoltre dietro questa sintesi numerica  ci sono migliaia e migliaia  di   “persone”  , di lavoratori  senza più lavoro  ,  o in cassa integrazione  ecc.  che spesso possiamo trovare nei vari “presidi”  ancora attivi e “resistenti”  anche nel nostro territorio della Martesana   a Nord-Est di Milano .
Lo scenario è  quello sempre più ricorrente  del tempo che passa senza che ci siano  cambiamenti concreti  e risposte  a tutte queste lavoratrici e lavoratori   , come ad esempio  nella situazione  della Jabil/Nokia   che il prossimo luglio  “festeggiano”,  si fa per dire, il loro primo anno  di  vertenza e presidio ancora attivo a Cassina de Pecchi  .
Ricordiamo ancora che molti altri  lavoratori  sono dovuti salire sui tetti , sulle torri dei binari a Milano  o sui tralicci ,  per rivendicare il diritto  al lavoro e la propria dignità  e ancora oggi  molti di loro  non hanno ricevuto risposte  esaustive  né a livello locale né a livello nazionale .
L’altro giorno ho incontrato  al presidio Jabil/Nokia   Roberto Malanca  , lavoratore e rappresentante  sindacale FIOM,  e anche in questo caso  da una breve  sintesi  della loro storia da “licenziati”  emerge   ancora una volta  una gestione spregiudicata   aziendale  a discapito  del lavoratore  e del lavoro ,  nel senso che  il discorso sembra  essere  sempre lo stesso  ossia che spesso viene negato il fatto   che ci siano commesse  e così facendo si porta la realtà produttiva a  chiudere   perché in negativo  , ma di fatto così non è  .
Come se  ci fosse un retro-piano preordinato nazionale  secondo cui  debbano essere smantellati tutti i centri produttivi   a favore di   siti  di  mera  logistica , movimentazione merci , ecc ….infatti spesso si sente dire dagli stessi lavoratori  l’Italia diventerà   un enorme polo logistico  e basta !
Pensiamo  ad esempio  anche  al discorso sempre più pressante dei nuovi e recenti progetti stradali e autostradali  che  stanno ponendo seri problemi sul piano  ambientale , della convivenza sociale e civile  .
C’è ancora molto da capire  e da  “resistere”    , ma soprattutto  quello che si chiede  con forza e urgenza  a questo governo  è   un piano di politica economica  che rilanci  la produttività  e con essa il lavoro  per salvaguardare   le nostre  piccole e medie realtà  imprenditoriali di eccellenza .
Stefania Cavallo

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