LE 300 VERTENZE DEI LAVORATORI SUI TAVOLI MINISTERIALI …….SENZA RISPOSTE!
300 , o forse di più , le vertenze sul tavolo del Ministero del Lavoro in questo periodo , un numero significativo e preoccupante per chiunque e credo anche per chi sa di essere un “Rambo” della concertazione negoziale ! Inoltre dietro questa sintesi numerica ci sono migliaia e migliaia di “persone” , di lavoratori senza più lavoro , o in cassa integrazione ecc. che spesso possiamo trovare nei vari “presidi” ancora attivi e “resistenti” anche nel nostro territorio della Martesana a Nord-Est di Milano .
Lo scenario è quello sempre più ricorrente del tempo che passa senza che ci siano cambiamenti concreti e risposte a tutte queste lavoratrici e lavoratori , come ad esempio nella situazione della Jabil/Nokia che il prossimo luglio “festeggiano”, si fa per dire, il loro primo anno di vertenza e presidio ancora attivo a Cassina de Pecchi .
Ricordiamo ancora che molti altri lavoratori sono dovuti salire sui tetti , sulle torri dei binari a Milano o sui tralicci , per rivendicare il diritto al lavoro e la propria dignità e ancora oggi molti di loro non hanno ricevuto risposte esaustive né a livello locale né a livello nazionale .
L’altro giorno ho incontrato al presidio Jabil/Nokia Roberto Malanca , lavoratore e rappresentante sindacale FIOM, e anche in questo caso da una breve sintesi della loro storia da “licenziati” emerge ancora una volta una gestione spregiudicata aziendale a discapito del lavoratore e del lavoro , nel senso che il discorso sembra essere sempre lo stesso ossia che spesso viene negato il fatto che ci siano commesse e così facendo si porta la realtà produttiva a chiudere perché in negativo , ma di fatto così non è .
Come se ci fosse un retro-piano preordinato nazionale secondo cui debbano essere smantellati tutti i centri produttivi a favore di siti di mera logistica , movimentazione merci , ecc ….infatti spesso si sente dire dagli stessi lavoratori l’Italia diventerà un enorme polo logistico e basta !
Pensiamo ad esempio anche al discorso sempre più pressante dei nuovi e recenti progetti stradali e autostradali che stanno ponendo seri problemi sul piano ambientale , della convivenza sociale e civile .
C’è ancora molto da capire e da “resistere” , ma soprattutto quello che si chiede con forza e urgenza a questo governo è un piano di politica economica che rilanci la produttività e con essa il lavoro per salvaguardare le nostre piccole e medie realtà imprenditoriali di eccellenza .
Stefania Cavallo
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