giovedì 3 maggio 2012

RESOCONTO CONVEGNO SEL 24 MARZO - CAMERA DEL LAVORO DI MILANO


RESOCONTO CONVEGNO SEL 24 MARZO - CAMERA DEL LAVORO DI MILANO





Hanno aperto il dibattito:

Tino Magni

Alessandro Simeone

Michele Casà



Ha coordinato:

Giuseppe Caravita



Sono intervenuti:

Luigi Vimercati (senatore PD)

Marcello Scipioni (FIOM Milano)

Adriana Geppert (RSU Alcatel Lucent e componente del CAE di Alcatel-Lucent)

Giorgio Monaci (---)

Marco Bassani (RSU Nokia Siemens)

Roberto Malanca (RSU Jabil)

----- (RSU Italtel)

Chiara Cremonesi (Consigliere regionale SEL)









Il convegno di sabato 24 marzo in Camera del Lavoro di Milano ha affrontato il tema della banda larga e dell'agenda digitale italiana ed europea. Gli interventi introduttivi hanno sottolineato la necessità di un impegno condiviso da parte di tutti i soggetti istituzionali coinvolti (Governo Nazionale, Regione e Comuni) per la promozione di un progetto industriale al fine di rilanciare il comparto TLC.

Pietra miliare del piano sarà l’abbattimento del cosiddetto divario digitale (o digital divide) tramite la realizzazione di infrastrutture digitali basate sia su tecnologie radio che su tecnologie ottiche.

L’obiettivo dichiarato dell’Europa, nell’Agenda Digitale Europea, è di garantire a tutti i cittadini europei una connettività pari o superiore a 30Mbps ed al 50% delle famiglie una capacità superiore ai 100 Mbps entro il 2020.

I mezzi economici che l'Europa mette a disposizione sono certamente esigui (ammontano a 9,2 Miliardi di euro) ma l’introduzione a giugno di innovativi strumenti finanziari quali i Project bond (obbligazioni di scopo) consentirà di finanziare progetti qualificati, tra cui può legittimamente rientrare anche l’innovazione delle reti informatiche, non gravando sul debito sovrano. Per la Lombardia si ipotizza di poter concretamente operare con un investimento di 2 miliardi di euro. Il Progetto Industriale deve ripartire dal know-how e dalle competenze che esistono in Regione ed in particolare nell'area metropolitana di Milano. Si fa riferimento in particolare alle eccellenze di aziende come Nokia Siemens - Jabil, leader mondiale nella produzione di ponti radio, e come Alcatel-Lucent, che nella sede di Vimercate, ha contribuito a sviluppare una nuova generazione di apparati ottici con la velocità trasmissiva più elevata al mondo .



I due casi citati evidenziano le eclatanti contraddizioni del panorama industriale italiano, mettendo in risalto l’assenza di una strategia: siamo in possesso di un immenso patrimonio industriale e di competenze di valore internazionale, indispensabile per la crescita del Sistema-Paese e lo stiamo disperdendo senza intervenire, con la conseguenza di dover poi acquistare gli stessi prodotti all’estero.



Il mercato italiano sta pagando i ritardi ed i mancati investimenti nel settore, dovuti all’assenza di una politica industriale organica .

Tanti paesi, nonostante la crisi finanziaria, stanno puntando sulle TLC, cogliendo appieno le potenzialità di questo mercato:



 Investimenti TLC sono ad alta reddività

 Incidono sull’internazionalizzazione delle aziende

 Ottimizzazione delle risorse e conseguente riduzione dei consumi energetici

 Aumento della produttività delle PMI e delle PA



Le multinazionali mostrano sempre meno interesse per il mercato italiano, anche per l’assenza di scenari chiari di sviluppo.



Nokia Siemens delocalizzerà in Asia, mentre Alcatel-Lucent sposterà gran parte delle attività di Ricerca e Sviluppo, finora svolte a Vimercate, in USA.

Questa scelta è la conseguenza delle politiche attive di investimento dell’amministrazione Obama al fine di ricostruire un tessuto industriale che riequilibri l'economia americana rispetto allo strapotere della finanza e fornisce il segno di un cambio di strategico degli USA rispetto ai temi delle TLC.



Al nostro Paese e alla nostra Regione in particolare manca una politica industriale volta a coordinare le esperienze esistenti e a potenziarle, avendo come direttrice l' ammodernamento del sistema di trasmissione delle telecomunicazioni nel suo complesso e la creazione di servizi pubblici e privati che possono innestarsi su questo sistema.



Contemporaneamente una politica di sinistra deve attivarsi per dare concretezza a questi progetti e risposte rapide alla crisi occupazionale che sta devastando le eccellenze prima citate. L’occupazione deve tornare ad essere un tema centrale dell’agenda politica dei partiti,



E' stata lanciata anche l'idea di considerare il patrimonio di conoscenze esistente come un capitale da proporre per ipotesi di start-up. Non è immaginabile che aziende presenti da almeno 50 anni in questa regione lascino il posto a dei centri commerciali o a sedi logistiche e di stoccaggio merci.



Oltre che sulle infrastrutture si è posto anche l’accento sulla necessità di sviluppare servizi digitali, che permettano di ampliare la gamma di contenuti a cui gli utenti possano accedere.

In particolare le Pubbliche Amministrazioni dovrebbero rendere più efficienti i loro strumenti telematici, accelerare il processo di digitalizzazione dei flussi documentali, integrare servizi già esistenti su più portali e procedere verso tecnologie “cloud” per l’ottimizzazione delle risorse ed il risparmio energetico.





Il sindacato ha prospettato un quadro drammatico in termini occupazionali; da anni è alla ricerca di un dialogo con la Regione per trovare un interlocutore che possa agire, con convinzione e determinazione e con adeguati provvedimenti, per tamponare l’emorragia di posti di lavoro e per produrre un’inversione di rotta che favorisca gli investimenti sul territorio.



Il quadro in realtà è reso più fosco dal comparto dei servizi integrati per la rete: Italtel, British Telecom ne sono che due esempi.



In questo caso diventa ancora più stringente la necessità di disporre di "autostrade informatiche" per veicolare servizi digitali integrati in tutti i segmenti di mercato, siano essi destinati a privati, ad aziende o alle Pubbliche Amministrazioni.

L’impegno da parte dei Governi deve essere quello di abbattere il divario digitale per rimuovere gli ostacoli infrastrutturali e permettere alle aziende di mantenere un trend di sviluppo tale da rimanere attive nel mercato.



L'invito rivolto a tutto il centrosinistra ed in particolare ai vertici nazionali, dal sen. Vimercati, è quello di definire in modo concreto le linee di politica industriale per ciascun settore strategico.

Per l’immediato c’è già l’impegno ad intervenire nel dibattito sul Progetto di legge “Misure per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione” di prossima discussione in Regione.

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