domenica 13 maggio 2012

Umberto I, fumata nera: lo storico asilo chiuderà

Melzo, la Fondazione dichiara la crisi

ll Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione e non c'è stato un boom di iscrizione. Si prepara la serrata. Sono nove i lavoratori a rischiare il posto. Amareggiate le famiglie.

Fumata nera sul futuro della storica scuola materna Umberto Primo di Melzo, aperta a fine '800: il Consiglio di amministrazione ha comunicato ufficialmente di non riaprire le iscrizioni per l'anno scolastico 2012/2013 e quindi di sospensione le attività didattiche a partire da agosto. È una notizia amara che le famiglie si aspettavano ma speravano non arrivasse mai, quella annunciata l'altra sera dal Cda della Fondazione Umberto Primo ai genitori dei 59 bambini che oggi frequentano le aule della scuola di via Invernizzi. Durante l'assemblea non sono mancati attacchi e accuse da parte di mamme e papà verso i componenti del Cda, accusati a più riprese di non aver fatto tutto il possibile per salvare la scuola.
«Dispiace a noi come a voi, ma non si poteva fare altrimenti - ha detto il presidente della Fondazione, Renato Gariboldi -. Con il passare degli anni il numero dei bambini iscritti è andato sempre di più a diminuire e anche con una crescita dei finanziamenti da parte del Comune, i conti non tornavano. Quando ho accettato l'incarico di presidente della Fondazione, avevo assicurato un anno di autonomia proprio perché non sapevo quale potevano essere gli scenari futuri. Oggi purtroppo li abbiamo davanti: il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione e non c'è stato nessun boom di iscrizioni. Questi due fattori non possono che portarci a sospendere le lezioni».
Settimana scorsa, dopo la riunione del Cda sulle cui decisioni finali si è tenuto il massimo riserbo fino all'assemblea, in città aveva cominciato a circolare la notizia che presidente e consiglieri avessero votato la chiusura della Fondazione. Scenario che, per il momento, il presidente Gariboldi ha totalmente escluso: «Ad oggi la Fondazione non viene cancellata, ma dichiarato lo stato di crisi. In questo modo si potrà chiedere, a partire da agosto, la mobilità per le educatrici che operano all'interno della scuola. Per loro siamo comunque in contatto con il Comune così da cercare insieme possibili soluzioni alternative».
In tutto sono in nove a rischiare il posto di lavoro , quattro educatrici e cinque tra personale di segreteria e operatori, per i quali il Cda sta pensando anche a un percorso di riqualificazione professionale; ipotesi accolta con poco entusiasmo dai lavoratori. «Per quanto riguarda i bambini - ha spiegato ai genitori Gariboldi - sarà attivato un percorso di accompagnamento e reinserimento in altre realtà scolastiche se sarà possibile». Il condizionale in questo caso è d'obbligo: non è detto, infatti, che tutti i bambini iscritti all'Umberto Primo troveranno posto l'anno prossimo in una materna statale di Melzo.
di Chiara Giaquinta
chiara.giaquinta@ilgiorno.net

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