sabato 16 giugno 2012

VERBALE INCONTRO NODO ALBA/MELZO MARTESANA DEL 08/06/2012

VERBALE INCONTRO NODO ALBA/MELZO MARTESANA DEL 08/06/2012

Ordine del giorno:
Perché in 64 anni non c'è stata una vera regolamentazione/riforma dei partiti

La riunione si apre alle 21.15 circa e si decide di verbalizzare in modo sintetico le tematiche in discussione e le eventuali conclusioni. Si approva all'unanimità.

Dopo una breve presentazione di coloro che partecipano per la prima volta, viene proposto in esame un documento dal titolo “...E' di nuovo lottizzazione” (allegato al presente) per il quale si richiede l'approvazione e la disponibilità alla sottoscrizione per poi procedere all'invio, del medesimo, al Responsabile Territori Massimo Torelli. L'adesione è unanime.

Si passa al dibattito sul tema all'ordine del giorno.
L'argomento viene introdotto da Luigi Brambillaschi che chiede all'assemblea di esprimersi sia sul punto all'odg sia sul significato che ognuno attribuisce al nuovo soggetto politico, esponendo aspettative e convinzioni in modo da aprire  lavori, per la formazione di A.L.B.A., partendo dalle idee proposte della  base degli aderenti al progetto.
La discussione è ampia e articolata. Ognuno dei molteplici interventi dà un apporto di esperienze  e spunti diversificati ma le posizioni fondamentali su come dovrebbe funzionare la democrazia rappresentativa sono ampiamente convergenti e possiamo riassumerle in alcuni punti che  descriviamo brevemente (cosi da dare immediata attuazione alla prima delibera della serata).

ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE 

L'analisi parte, come è logico e doveroso, dall'articolo 49 della nostra Costituzione:
«tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere in modo democratico a determinare la politica nazionale».
I partiti quindi nascono per garantire la libera partecipazione e di conseguenza la democrazia ma la realtà attuale è che i “cittadini” hanno perso fiducia in essi è nella loro funzione rappresentativa. I presenti concordano nel sostenere che questo è avvenuto per lo scollamento creatosi tra chi gestisce la “Res Pubblica” e chi quotidianamente la vive tra mille fatiche e difficoltà. I partiti, lungi dal rappresentare le esigenze e le istanze dei propri elettori, sono ormai dei comitati d'affari posti sotto-pressione dalle lobbies e dai poteri forti. Le fasce più deboli della popolazione, a cui viene chiesto il voto tramite operazioni di facciata somiglianti vere e proprie operazioni di marketing, sono le più tartassate e oppresse dalla Politica prodotta da queste organizzazioni; la conseguenza del loro operato fallimentare è di essere  ritenute tutte uguali, sia nelle idee che nell'agito. Tutto questo ci rende chiaro il perché non è mai stata proposta una riforma dei partiti: semplicemente perché riformatore e riformato sono la stessa istituzione alla quale niente giova di più che lo “status quo” e cioè il continuare  a spartirsi posti di potere e garantirsi la sussistenza senza l'ingerenza di agenti esterni (siano essi organismi preposti allo scopo o semplici cittadini che pretendono informazione e trasparenza) anzi lavorando affinché il disamore per la politica e il disinteresse per la partecipazione siano l'unico patrimonio condiviso dalla comunità, che viene chiamata  in causa, adulata e riempita di promesse solo in campagna elettorale. Il colpo mortale, alla fiducia della gente in chi fa politica, lo ha assestato il ventennio Berlusconiano, che ha riformato il concetto di organizzazione partitica rendendolo molto simile ad un modello aziendale con un capo per cui lavorare, dove lavorano solo gli uomini graditi e fedeli al vertice, tutti con lo stesso fine: occupare le istituzioni pubbliche per perseguire scopi privati. Lo spettacolo decadente e offensivo offerto dagli esponenti politici negli ultimi anni e anche (se non sopratutto) l'idea che non ci fosse nessuna opposizione valida a contrapporsi ad un sistema malato, ha fatto si che la partecipazione sia attiva che elettorale crollasse ai minimi storici e con essa la credibilità dell'attuale sistema politico basato, appunto, sui partiti.
LE NOSTRE PROPOSTE
La domanda di partecipazione e di rappresentanza è comunque ancora presente. I cittadini chiedono leggi più eque, opportunità di crescita in termini di diritti e di stabilità economica, governi onesti e giustizia garantita. In questo momento tali esigenze vengono affidate agli unici che sembrano saperle intercettare ma le cui risposte sono all'insegna della demagogia e del populismo. E' proprio alla facile deriva dell'antipolitica che noi dobbiamo essere alternativi, rifiutando posizioni e soluzioni facili e creando un movimento che faccia soprattutto cultura attraverso una politica di ampio respiro e con strategie di lungo termine. L'obiettivo è cambiare le cose ma anche il modo di valutarle e concepirle. Non basta essere dei buoni amministratori e fare scelte di buon senso, si deve cominciare a parlare di valori e di ideali e da lì costruire un rapporto concreto con le persone fatto di vicinanza dialogo e ricerca di soluzioni condivise. Recuperare la fiducia dei cittadini è molto difficile, possibile solo con posizioni determinate e coerenti e con  precise scelte di campo che rendano individuabili e immediatamente comprensibili le nostre posizioni rispetto agli accadimenti e le nostre proposte inconfutabili e  accettate come il meglio per la collettività.
Un preciso dovere di ALBA poi, secondo gli intervenuti, è favorire la partecipazione attiva alla politica. Bisogna ricercare continuamente nuove forme di comunicazione per avvicinare giovani, lavoratori, pensionati, etc; modulando il nostro linguaggio a secondo dell'interlocutore, affinché quel che proponiamo sia sempre comprensibile e non rimanga un monologo ma al contrario incentivi il dialogo e il confronto e faciliti l'aggregazione.
Alcuni interventi sostengono che, per riacquistare credibilità, sia doveroso costituire il nuovo soggetto politico come Associazione e non come partito. Sancire in questo modo, che il predominio sulla politica non è appannaggio solamente dei partiti ma che, al contrario, le Associazioni hanno il diritto/dovere, oltre che le capacità, di influenzare la vita politica del Paese. Per altri invece il discrimine non sta nella forma che si sceglie di darsi ma nella sostanza che si mostra di avere. Partiti, associazioni, comitati sono tutti formati da uomini che possono darne un immagine positiva o negativa a secondo del loro comportamento e della loro gestione. Tutti invece sono concordi nel sostenere che la vera differenza sta nel coraggio di assumere posizioni radicali, nel non inseguire il consenso facile e nella coerenza con cui si difendono il “bene” e i “beni” comuni, nelle proposte e iniziative qualificanti. Si ribadisce che bisogna ripartire dai valori in cui crediamo e si sottolinea che quelli in questo momento condivisi, da tutti i presenti, appartengono ad un'area politica ben precisa e cioè alla sinistra. Anche il proporre quest'appartenenza ci differenzia e rende coerenti il nostro pensiero con le nostre scelte.
Per quel che riguarda l'organizzazione interna, tutti auspicano una gestione orizzontale, snella nell'apparato, inclusiva e rispettosa delle pari opportunità.
REGOLAMENTO DELLE RIUNIONI
Le riunioni si convocano specificando ordine del giorno, orario di inizio e di termine della serata. Si fa viva raccomandazione al rispetto della puntualità sia per l'inizio che per la fine  dell'incontro.
Gli interventi devono essere quanto più possibile contenuti nei tempi, per dar modo a tutti di poter parlare. Questo comunque nel rispetto di chi interviene e del suo diritto ad avere la giusta attenzione ed il giusto tempo per esporre le proprie tesi.
Si propone di nominare, di volta in volta, un partecipante che raccolga le iscrizioni per parlare, e che dia la parola a seconda della priorità con cui ci si è iscritti.
La riunione si chiude dandosi appuntamento per un nuovo incontro martedi 19 giugno 2012, alle ore 21,15. Odg: analisi e approfondimenti di concetti come Partecipazione, Condivisione etc. La riunione si terrà presso la sede di Cittadinanza & Cambiamento, in Via Leonardo da Vinci 2 a Cassina de Pecchi.



 il verbalizzante
Pia Di Giuseppe

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